Capitano volte nella vita in cui si conosce la persona giusta che
al momento giusto ti porta a vedere una cosa bellissima,
in anteprima.
Una serata da ricordare
Il 7 marzo ha inaugurato la mostra Colosseo. Un’icona. Quel giorno per me è stato la prima volta di diverse cose.
Vedere la notte calare nell’arena del Colosseo, da dentro. Per lei, per la notte intendo, è una cosa ordinaria vestire di buio lo stupendo anfiteatro, per me è straordinaria. Partecipare all’inaugurazione di una mostra con autorità, fotografi con macchine fotografiche e ottiche più grosse dei miei pensieri, gente nota. Mangiare e bere ammirando l’arco di Costantino, ma dall’alto.
Tutto intorno era calma e mistero, i fori imperiali, il Palatino, il colle Oppio. Da lassù tutto sembrava buio, pace e silenzio, che per Roma è un evento da incorniciare. Nei corridoi del Colosseo invece no, c’era un gran vociare. Tutti gli ospiti della mostra che osservavano, rumorosi e ammaliati, questa immensa bellezza.
La mostra
Il Colosseo nel tempo
L’anfiteatro Flavio ha assolto nei secoli innumerevoli funzioni, e ha subito e diffuso influenze. Pochi sanno che al suo interno si faceva del commercio o che durante il Medioevo fu adibito a luogo residenziale e religioso. Per grandi architetti e pittori rinascimentali fu fonte di ispirazione e nel Cinquecento si trasformò da luogo di martirio a teatro della via crucis. Nel Settecento divenne meta privilegiata del Grand Tour.
Le scoperte che emersero da scavi e restauri, intorno alla fine del Settecento, portarono alla costruzione degli speroni Stern e Valadier, tuttora esistenti. Dall’ingresso dello sperone Stern si accede alla mostra. Nel periodo fascista il Colosseo tornò a simboleggiare il potere, mentre nel dopoguerra entrò a far parte del cinema neorealista italiano e la pop art ne fece un’icona. L’arte contemporanea racconta l’anfiteatro Flavio a livello mondiale grazie a famosi artisti di fama internazionale che lo dipingono, fotografano, inseriscono in videoclip e performance.
Cosa vedrete
Troverete esposti dei plastici che ricostruiscono l’anfiteatro e non solo. Ci sono reperti, disegni, dipinti, fotografie e sul soffitto delle volte vengono proiettate immagini di film, capolavori a livello mondiale.
La mostra è promossa dalla Soprintendenza speciale per il Colosseo e da Electa editore, curata da Rossella Rea (direttrice del Colosseo) in collaborazione con Serena Romano e Riccardo Santangeli Valenzani.
Dietro le quinte della mostra
Hanno collaborato alla realizzazione della mostra Francesco Cellini e Maria Margarita Segarra Lagunes, curando il progetto di allestimento, e l’Archivio Storico Istituto Luce Cinecittà, nelle persone di Giorgio Gosetti e Lorenza Micarelli di Casa del Cinema, mettendo a disposizione le immagini dei film. Per maggiori informazioni potete visitare la pagina del sito Coop Culture dedicata alla mostra, che sarà aperta fino al 7 gennaio 2018.
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